È stato revocato dal Tribunale di Sorveglianza di Roma il carcere duro per il boss palermitano Antonino Troìa, condannato alla pena dell’ergastolo per la strage di Capaci.
Troìa, che oggi ha 77 anni, è ritenuto capomafia proprio della zona di Capaci e per questo nel ’92 avrebbe avuto un doppio ruolo sia deliberativo (svolgendosi sul “suo territorio” la strage), sia esecutivo dando apporto logistico ai sicari e conservando l’esplosivo.
Troìa sottoposto al regime del 41 bis sin dal 1993 sconta un totale di cinque ergastoli, uno per la strage di Capaci dove morirono i giudici Falcone e Morvillo insieme ai tre agenti di scorta, e altri 4 ergastoli per altrettanti omicidi.
La Direzione Nazionale Antimafia, già lo scorso novembre aveva espresso parere contrario alla revoca del carcere duro. Che era stato pertanto rinnovato dal Ministro della Giustizia.
Oggi arriva però la revoca emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma, secondo il collegio il provvedimento di proroga si limita ad affermare genericamente che Troia ha una posizione di vertice in Cosa nostra e si allegano tre decreti di sequestro a carico di una serie di esponenti mafiosi di diverse “famiglie”.
Luigi Asero